Il Fondo Ex alunni del Collegio Plinio Fraccaro di Pavia
Oggi, per raccontarvi una nuova “Storia di generosità (ordinaria)”, all’interno della nostra campagna di comunicazione sui Fondi e sui Lasciti che potete aprire e devolvere presso la Fondazione della Comunità della Provincia di Pavia, vi portiamo in un luogo speciale.
Guardate questo video e seguiteci:
Era esattamente il 13 dicembre del 2013 quando l’associazione ha sottoscritto con la Fondazione la convenzione, rinnovata nel 2023, per costituire un Fondo che aiutasse economicamente gli alunni che abbiano trascorso almeno due anni nel Collegio Fraccaro ovvero ex alunni laureati, sempre nel Collegio Fraccaro, che intendono effettuare attività di studio o di ricerca post-laurea in Italia o all’estero.
Oggi il Fondo ha raggiunto l’importo di 29.505 euro e la Fondazione ogni anno versa all’associazione un contributo pari almeno a 1.500 euro per l’attivazione di borse di studio.
Ne parliamo con il professor Tullio Facchinetti, presidente dell’associazione “Ex Alunni del Collegio Plinio Fraccaro”, ente che ha lo scopo di mantenere i contatti tra gli ex alunni del Collegio mediante incontri, convegni e pubblicazioni; promuove l’istituzione di borse di studio in favore di alunni, di neolaureati già alunni del Collegio o di ex alunni; diffonde la conoscenza del Collegio attraverso studi e ricerche e organizzare attività culturali, scientifiche, artistiche.
Ecco che cosa ci ha detto:
Ma qual è lo scopo di questo Fondo?
Il prof. Facchinetti ha anche sottolineato che la Fondazione di recente ha ottenuto il marchio “Donare con fiducia” dall’Istituto Italiano della Donazione.
Ringraziamo il professor Facchinetti e il rettore professor Marco Missaglia, per l’ospitalità.
Intanto, uscendo dal Collegio, diamo ancora un’occhiata a questo edificio dell’Ottocento originariamente destinato a ospitare alcune cliniche dell’ospedale “San Matteo” e dal 1933 al 1943 destinato a Scuola Ufficiali di Complemento del Genio Militare.
Ma perché il Collegio è dedicato a Plinio Fraccaro?
Fraccaro, nella sua qualità di rettore dell’Università di Pavia, aveva intrapreso subito dopo la Liberazione, la difficile opera di ricostruzione morale e materiale dell’Ateneo pavese. Nel 1951 aveva ottenuto che la parte quattrocentesca dell’antico ospedale venisse ceduta, a prezzo poco più che simbolico, all’Università per l’ampliamento di facoltà e istituti situati nel palazzo universitario centrale. Successivamente chiese che anche la parte ottocentesca dell’ex-ospedale fosse donata all’Università, ritenendo che potesse ospitare un altro collegio universitario. Ciò avrebbe consentito di far fronte alle continue richieste di alloggio da parte di studenti, il cui numero si era in quegli anni considerevolmente accresciuto, e corrispondeva al suo profondo e meditato convincimento che le fortune dell’Università di Pavia fossero strettamente legate all’ampliamento della formula collegiale, che si fondava sulla tradizione dei Collegi Borromeo e Ghislieri. Tale convincimento l’aveva guidato nell’istituzione del Collegio Fratelli Cairoli nel 1948, del Collegio femminile Brugnatelli-Castiglioni nel 1954 e della nuova Casa dello Studente, sempre nel 1954.
L’Amministrazione comunale dibatté lungamente la questione, e finalmente, nel 1958, il Comune di Pavia donò l’edificio all’Università che vide così realizzata l’aspirazione di accogliere nel proprio palazzo centrale tutti gli edifici del grande isolato formato dall’antica sede universitaria e dal vecchio ospedale “San Matteo”.
L’improvvisa scomparsa di Plinio Fraccaro, avvenuta il 1° novembre 1959, non gli consentì di tradurre in realtà l’istituzione del nuovo Collegio. L’impresa venne assunta dal suo successore, Luigi De Caro, e sostenuta quasi integralmente dall’Università con la collaborazione del provveditorato alle Opere Pubbliche della Lombardia e del Ministero della Pubblica Istruzione. Nel 1963 il Collegio Fraccaro, maschile, entrava così a far parte della grande famiglia dei collegi pavesi ospitando un primo gruppo di 54 alunni.
Ecco la lapide che ricostruisce la vicenda di Plinio Fraccaro e campeggia all’ingresso del Collegio.
Per concludere, vi ricordiamo che un Fondo è uno strumento semplice e flessibile che, grazie alla Fondazione della Comunità, offre la stessa efficacia di una Fondazione privata, ma è molto più semplice e agevole.
Un Fondo può essere creato da chiunque – persone fisiche, associazioni, enti pubblici, parrocchie – con un atto pubblico o con una scrittura privata. Con la costituzione di un Fondo, attraverso una donazione o un lascito, è possibile gestire con semplicità l’attività benefica, come se si disponesse di una piccola Fondazione, ma con in più l’assistenza dei nostri Uffici per la sua gestione.
Un Fondo può raccogliere donazioni a favore di un progetto o di una particolare finalità.
I Fondi sono costituiti da donazioni, da lasciti in denaro o da altri beni convertibili in denaro, che per volontà del donatore vengono perennemente destinati a fini di utilità sociale.
Presso la Fondazione di Pavia ne sono già stati attivati 18 (per conoscerli clicca qui) e riguardano la ricerca scientifica in campo cardiologico, i servizi alla persona, la tutela del patrimonio storico e artistico, la cultura, il sostegno allo studio e alla formazione, l’ambiente, la protezione civile.
Tutti possono contribuire ad alimentare un Fondo devolvendo un’offerta o una donazione: per farlo è semplice, basta aprire la scheda di un Fondo e seguire le istruzioni.
Per maggiori informazioni su come aprire un Fondo e sulla sua gestione da parte della Fondazione, potete chiedere ai nostri Uffici chiamando il numero 0382 538795.